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a cura di di Virginia Carolfi e Margherita Fontana

FOCUS RUSSIA

Quest’anno Concorto rivolge lo sguardo su un nostro “vicino lontano”: uno dei focus geografici dell’edizione 2019 è infatti dedicato alla Russia e alla sua interessante cinematografia contemporanea. Un paese-continente, un mosaico di 160 gruppi etnici differenti, la Russia ha rappresentato nel corso della storia un interlocutore imprescindibile per l’Europa sul piano politico e culturale.
Con lo scoccare del XXI secolo il cinema russo ha vissuto una sorta di “rinascimento”. Registi come Andrei Zvyagintsev e Aleksandr Sokurov hanno iniziato a ricevere prestigio internazionale. Oggi, la cinematografia russa si è ristabilita con forza come una potenza attraverso la combinazione di numerosi elementi tratti dai classici sovietici e del proprio stile contemporaneo.
Il cinema russo, come tutte le forme d’arte russa, presenta una serie di temi ricorrenti. Il misticismo, l’indagine psicologica, il simbolismo, l’ironia e altri elementi oscuri compaiono sullo schermo con la stessa frequenza che nelle pagine di Dostoevskij. Come i grandi autori russi hanno plasmato il loro linguaggio ispirandosi a Pushkin, così il linguaggio cinematografico formulato da Andrei Tarkovskij è virtualmente reperibile in numerose opere di spessore realizzate oggi.

L’ambizione del nostro focus geografico è intercettare le espressioni artistiche contemporanee che raccontano ai nostri occhi realtà complesse di questo nostro “vicino lontano”, parlandoci allo stesso tempo di temi universali incentrati sull’umano e sulle sue relazioni. L’intento è cogliere la “Русская душа / russkaja dusha” (l’anima russa) nella sua caleidoscopica mutevolezza; dalle livide atmosfere metropolitane alla steppa sterminata e affascinante, dalla poesia del quotidiano al seme di irresistibile e infantile follia che da sempre contraddistingue questa nazione a cavallo tra Europa e Asia, senza dimenticare la celeberrima scuola di animazione russa che raccoglie plausi fin dai tempi dell’Unione Sovietica.

Prendiamo come punti di riferimento film come Closeness di Kantemir Balagov o Loveless di Andrei Zvyaginstev, entrambi premiati a Cannes nel 2017, espressione di un cinema potente dal punto di vista visivo ed emotivo, capace di parlare della crisi dei valori della Russia contemporanea attraverso vicende personalissime. Ma anche straordinari documentari come The Celestial Wives of Meadow Mari di Aleksej Fedorchenko, che ci racconta storie al limite del fiabesco legate alle tradizioni di una delle tante popolazioni che compongono il crogiuolo russo.
I cortometraggi che abbiamo selezionato hanno l’ambizione di rispecchiare lo stato del cinema russo dei giorni nostri che continua ad occupare un posto di prestigio e rilievo nella eterogeneità delle espressioni artistiche attuali. La nostra attenzione si è concentrata sulle piccole storie di un grande Paese, sulle relazioni personali e familiari, vicende paradossali, esilaranti, drammatiche e toccanti.
D’altra parte, se lo stesso Herzog si è perso nella sconfinata Siberia con Bells from the Deep, perché non farlo anche noi?

I film selezionati 

INNOCENT di Denis Simachev (2018)
IVAN AND IVAN di Philipp Abryutin (2009)
LALAJ-BALALAJ (Merry-go-round) di Ruslan Bratov (2017)
LIONELLA di Sergey Borovkov (2018)
LISTEN PAPA di Olga Poliektova, Tatiana Poliektova (2018)
OJ! di Alla Eliseeva (2016)
OLD GOAT di Georgiy Boldugerov (2018)
PROVERKA (Inspection) di Gala Sukhanova (2013)
RODNIE di Vladimir Nepevny (2018)
SPRING di Nathalia Konchalovsky (2018)
THE FIRST THUNDER di Anastasia Melikhova (2017)
WAR & CHEESE di Ben Garfield (2016)

INNOCENT – visto da Virginia Carolfi

Forse tra i film più duri in programma a Concorto quest’anno, una fulminea vicenda che ci fa riflettere su quanto l’innocenza sia sempre relativa. Sullo sfondo, il sanguinoso conflitto in Cecenia.

IVAN AND IVAN – visto da Margherita Fontana

Il documentario di Philipp Abryutin ci porta nelle steppe dell’estremo oriente russo, nella regione di Magadan. Il giovane Ivan vive con i suoi nonni nella tundra. Insieme al nonno, Ivan senior, il ragazzo pesca, va a caccia, si procura la legna per il fuoco. A recidere questo legame profondo, umano e naturale, sarà il primo giorno di scuola, un’irruzione violenta nel delicato equilibrio di Ivan e Ivan.

LALAJ-BALALAJ (Merry-Go-Round) – visto da Margherita Fontana

Un finale di serata inaspettato per quattro amici ubriachi fradici in fuga da un gruppo di gangster. Dispiace svelare altri dettagli di Merry-Go-Round, una commedia irresistibile che attinge sapientemente dall’estetica degli spy movies. Una Russia che ride di se stessa, dei suoi stereotipi e dei suoi drammi sociali.

LIONELLA – visto da Margherita Fontana 

Siamo in un villaggio sperduto delle montagne del Caucaso. Qui Magomed, che di mestiere vende frigoriferi, viene a sapere che il figlio che abita in città sta per diventare padre. La distanza geografica e generazionale è grande, come difficile è il viaggio in macchina alla volta della città, passato a discutere dello strano e “moderno” nome dato alla nipotina.

LISTEN PAPA – visto da Virginia Carolfi

Il rapporto padre/figlio, ahi ahi. Meno male che l’animazione ci viene in soccorso e ci racconta la storia stramba di un padre che vuole attraversare il Mar Nero a nuoto, e di un figlio che non trova il suo posto nel mondo. Un grande classico ambientato in una Russia costiera e balneare, poco nota ma non meno suggestiva.

OJ! – visto da Margherita Fontana 

In questa esilarante commedia, una sposa resta intrappolata nel bagno del municipio dove si stanno per celebrare le sue nozze con un uomo “per bene”: normale e almeno non alcolizzato. A farle compagnia c’è un’altra donna, semplice invitata ad un matrimonio. Tra confidenze e rivelazioni, le sorprese non mancheranno in questo gioiellino di Alla Eliseeva.

OLD GOAT – visto da Margherita Fontana 

Ci sono tanti modi per manifestare il proprio amore, e non per forza la gentilezza è uno di questi. Lo sa bene il vecchio Gleb, burbero e antipatico, che è riuscito a farsi voler bene a modo suo da tutto il vicinato, nonostante i suoi sistematici dispetti. Una commedia che scalda il cuore.

PROVERKA – visto da Margherita Fontana 

L’ispezione messa in scena nel corto di Gala Sukhanova (Gran Premio della Giuria a Concorto 2015) è quella svolta dai servizi sociali nell’abitazione di una giovane madre ex-alcolizzata. Ad accogliere l’ispettrice sembra ci sia solo Massa, bambina di sei anni che con modi da “grande” fa di tutto per nascondere la drammaticità della situazione. La sapiente regia di Sukhanova ricostruisce con precisione e intensità i giochi di sguardi tra i due personaggi, Massa e l’ispettrice, che ben sanno come in realtà stanno le cose. Proverka offre il ritratto delicato di un’infanzia rubata, in cui i ruoli di cura e di responsabilità sono stati invertiti.

RODNIE – visto da Virginia Carolfi

Una madre, una figlia, un salotto in penombra. Un dialogo che si ripete uguale in ogni epoca e in ogni luogo, le idiosincrasie di ognuna, le speranze, le aspettative, l’affetto involontario.

SPRING – visto da Virginia Carolfi

Quasi un Ulisse di Joyce in salsa russa, le inaspettata vicende notturne di due personaggi le cui strade non potrebbero essere più diverse e che si trovano insospettabilmente vicini. Una madre che tenta di riavvicinarsi alla figlia, un ragazzo che prova ad allontanare la malinconia almeno per una notte.

THE FIRST THUNDER – visto da Virginia Carolfi

Fin dai tempi dell’Unione Sovietica le animazioni russe si sono distinte per originalità, cura e per la bellezza del disegno. La scuola russa non ha perso il suo smalto e negli anni ci ha regalato molti capolavori, tra cui The First Thunder, un onirico viaggio nelle forze della natura accompagnato da una bellissima colonna sonora feat. Anatolij Ljadov.

WAR & CHEESE- visto da Virginia Carolfi

Sembra un mockumentary ma è tutto vero. La storia, dolcissima ed esilarante, di un informatico russo che molla tutto e decide di produrre il “russkij parmesan” (parmigiano russo, già), approfittando dell’embargo che la Grande Madre Russia ha imposto sui formaggi occidentali. Quando imprenditoria, follia e geopolitica si uniscono.

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