Skip to main content

Eccoci al primo “giornaliero”, una sorta di “daily” che tutti i giorni vi accompagnerà segnalandovi gli appuntamenti quotidiani concortiani, conditi da recensioni ready-made.
Reduci dai fasti dell’Opening Party di ieri, che ha visto Teho Teardo protagonista indiscusso nel suggestivo giardino della Ricci Oddi, apriamo oggi le danze con i primi film in concorso, (incrociamo le dita per il meteo) le prime proiezioni en plein air e le notturne sessioni cinefile nella serra neogotica di Parco Raggio.
Ricordatevi che il programma dettagliato lo potete trovare QUI.
La proiezione di stasera inizierà alle 21 con una intensa storia di mafia (Uomo in Mare, di Emanuele Palamara), per poi virare negli USA con un breve corto che vede protagonista il mitico Donald Sutherland (Point and Shoot, di Thomas Leisten); restiamo negli Stati Uniti con la geniale animazione di Tim Weinmann, dedicata alla storia economica di questa potenza mondiale (United Interest) a cui seguirà un’altra storia americana, un racconto da “pugno nello stomaco” di una strage in una scuola (Dekalb Elementary, di Reed Van Dyk). Esploreremo poi  le città attraverso le voci delle donne con Gure Hormek di Reed Van Dyk e proveremo a risolvere il ponte di Einstein-Rosen con Olga Osorio. In chiusura la Palma d’Oro in Prima Italiana, il corto A Gentle Night di Yang Qiu e un esilarante divertissement sul “sonoro” dei film porno (Le plombier, di Méril Foryunat-Rossi & Xavier Séron).
Alle 23.30, nella serra di Parco Raggio, metteremo in discussione tutte le vostre certezze con la rassegna Mockumentary (qui tutte le recensioni dei film) e alle 00:15 prima sessione dei film “de paura” di DEEP NIGHT (qui le recensioni di Behind, Who do you love more, mom or dad?, George, Bad Dog, Fe, Martien), only the brave.
Mentre i veri cinefili trascorreranno la nottata nella serra, alle 23.15 il Boschetto di Parco Raggio ospiterà le suggestioni elettroniche di AFA Hi-Fi Panorama + Adamennon live.
A seguire, le recensioni dei film in concorso!

Uomo in mare – Emanuele Palamara
Visto da Yorgos Kostianis

In “Uomo in Mare”, Emanuele Palamara affronta l’avversità delle vite inedite dei testimoni di giustizia attraverso gli occhi di Marco, un ex testimone, che vede la sua famiglia crollare sotto il peso della propria scelta. Il protagonista, abbandonato dallo stesso Stato che ha promesso di proteggerlo, si trova alle prese con la propria coscienza vedendo la sua famiglia pagare il prezzo della sua moralità, obbligata a vivere nell’ombra e la paura. Proprio come l’eroe dei giochi imaginari del suo figlio, Marco si ritrova disperso in mare aspettando disperatamente un allegorico “elicottero di salvataggio” che non sembra di arrivare mai. Una menzione speciale va alla evocativa colonna sonora, composta da Lilia.

Point and Shoot – Thomas Leisten
Visto da Yorgos Kostianis

Ci sono dei film così meta che sfumano il confine tra fiction e realtà; e poi c’è Point and Shoot, in cui questo confine neanche esiste. Il film inizia in una macchina, in cui un paio di aspiranti truffatori si preparano per una rapina; solo per finire essi stessi rapinati da niente meno che il mitico Donald Sutherland. Eppure, le cose non sono così semplici come sembrano. Il breve e spassoso scambio tra questi due malfattori mancati è colmo di doppi sensi che preludono a un colpo di scena inaspettato.

United Interest – Tim Weinmann
Visto da Silvia Alberti

Su uno sfondo in bianco e nero di una città ottocentesca in fermento, si mette in moto una mesta parata che con occhio critico ripercorre analizzando le tante zone d’ombra dell’America del secolo scorso. Altro che Zio Sam: giovedì nero, seconda guerra mondiale, boom economico, ku klux klan, speculazioni sulla speranza, crisi immobiliare, terza rivoluzione tecnologica. Tim Weinmann: quello che irrita di più è che hai incredibilmente ragione.

Dekalb Elementary – Reed Van Dyk
Visto da Carlotta Magistris

Ispirato ad un fatto realmente accaduto in una scuola elementare in Georgia, Dekalb Elementary è il quarto cortometraggio diretto da Reed Van Dyk, giovane e talentuoso regista di Los Angeles. Girato in un solo luogo chiuso, la segreteria di una scuola dove irrompe un uomo armato di fucile, senza nessun suono extradiegetico e retto da due soli attori, il film con le sue scelte minimali – in venti minuti più o meno corrispondenti a quelli rappresentati nella pellicola – centra il punto, soprattutto grazie all’empatia che riesce a creare nello spettatore nei confronti di entrambi i personaggi, immersi in una situazione più che verosimile nel suo essere estrema. Retta anche da una buona interpretazione, la pellicola appare ancora più significativa proiettata nell’immaginario a cui fa riferimento, quello americano, dove ritrova una serie di riferimenti tematici efficaci sia dal punto di vista sociale che, necessariamente, da quello cinematografico.

Gure Hormek (Our Walls) – Maria Elorza & Maider Fernandez
Visto da Elena Saltarelli

In questo cortometraggio di 15 minuti di stampo documentaristico viene messa in luce con rara sensibilità la personificazione emozionale degli ambienti abitati. Le case, i muri, le città assorbono l’intimità vissuta, trascendendo la loro funzione oggettiva e trasformandosi in icone, a cui viene data voce. Il risultato è un fado malinconico e moderno, in cui la saudade architettonica viene cantata sommessamente da un gruppo eterogeneo di donne che condividono l’idea che – le nostre pareti rendano omaggio a chi amiamo.

Einstein-Rosen – Olga Osorio
Visto da Yorgos Kostianis

Trattare una tematica talmente complessa e incomprensibile come il ponte di Einstein-Rosen, di sicuro non è un tentativo facile. Olga Rosorio, tuttavia, rende questa opera deliziosamente divertente, raccontando la storia di Teo, un ragazzino che cerca di convincere suo fratello Óscar di aver scoperto un cunicolo spazio-temporale. Gli scambi di teorie scientifiche contrastanti tra i due fratelli creano un’atmosfera teneramente comica che persiste ancora dopo tre decenni, quando i protagonisti, ormai adulti, continuano a scontrarsi in modo dolcemente infantile.

A Gentle Night – Yang Qiu
Visto da Margherita Fontana

I fatti a cui assistiamo in A Gentle Night sono tutt’altro che gentili: il film, ambientato in un contesto urbano cinese non meglio precisato e ispirato a un tragico fatto di cronaca, mostra infatti una donna alla disperata ricerca della figlia tredicenne, scappata di casa durante la vigilia del Capodanno. Vincitore della Palma d’Oro per i cortometraggi a Cannes (2017), l’opera di Qiu Yang, giovane regista cinese formatosi in Australia, porta sulla scena soggetti poco rappresentati nella cultura ufficiale del suo paese d’origine: le donne, madri e figlie. Nonostante il regista adotti un linguaggio visivo realista dalle tinte politiche, l’attualità di quanto accaduto scolora nell’indagine degli stati emotivi della madre, la cui centralità nella pellicola si afferma progressivamente. Di fronte alla sequela di gesti di rifiuto e di indifferenza, forse è solo la notte ad assistere gentile ai sospiri della donna.

Le Plombier (The Plumber) – Méryl Fortunat-Rossi & Xavier Séron
Visto da Elena Saltarelli

Essere un doppiatore di film porno è sicuramente un mestiere poco conosciuto: questo cortometraggio di 14 minuti indaga con occhio malizioso e affascinato chi si presta a dare voce a un genere in cui la voce serve a ben poco. Definito dagli stessi registi una comédie érotico-acostique miscela l’abbondanza di piani in dettaglio con il livello sonoro, vero motore portante, un dialogo tutto allusioni e doppi sensi e i personaggi naif e scanzonati tanto cari alla commedia francese. Ci fa vedere poco, ma ci lascia immaginare tutto.

Leave a Reply