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Il 18 agosto a Piacenza si terrà l’atteso e glamour più che mai OPENING PARTY di Concorto Film Festival, l’evento di apertura che inaugura la kermesse internazionale dedicata al cortometraggio. Ad ospitare il Party sarà quest’anno il chiostro della Galleria Ricci Oddi (via San Siro 13) e protagonista della serata sarà il musicista e compositore Teho Teardo, già giurato di Concorto nel 2015, accompagnato da Laura Bisceglia al violoncello. Teardo si esibirà in una suggestiva performance alle ore 22, approfittando delle ultime ore del tramonto. Less is more: dopo una lunga serie di concerti in trio, quartetto ed organici più ampi, Teho torna al duo con violoncello e chitarra baritona. L’affinità tra i due strumenti riporta il suono alla dimensione minimalista ed essenziale in cui l’elettronica li collega.

Siamo molto felici di avere Teho di nuovo a Concorto, e ne abbiamo approfittato per fargli qualche domanda sul concerto che ci attende e sul suo denso rapporto col mondo del cinema e del teatro.

“Non mi fido molto dell’ispirazione, preferisco lavorare, fare dei tentativi, cercare.”

-Ciao Teho, da dove nasce il desiderio di tornare a una dimensione più “raccolta” del concerto live con solo due elementi, rispetto alle più ampie produzioni precedenti? Come hai scelto i brani da proporre e perché proprio da “Ballyturk”, “Arlington” e “Music for Wilder Mann”?

Il duo per me è un formato ideale perché riduco tutto all’essenza, ma spesso mi sbaglio e non trovo nessuna essenza. Ricomincio ed insisto fino a quando penso di averla individuata.
Quei tre lavori che hai citato sono tre dei segmenti che sento molto vicini in questo periodo. Se li metti in successione raccontano una buona parte del mio tragitto recente. Nella scaletta inserisco anche brani più vecchi, uno anche tratto dalla colonna sonora del film La Ragazza Del Lago, un lavoro di ormai una decina di anni fa.

-Sei attratto da molteplici forme d’arte, dal cinema al teatro alla fotografia, come trai ispirazione per creare musiche che risultano poi così coerenti con i contenuti a cui si intrecciano?

Non mi fido molto dell’ispirazione, preferisco lavorare, fare dei tentativi, cercare.
Mi piace anche pensare alla musica come una possibilità per aprire porte e collegare mondi, all’interno del suono stesso, ma anche tra discipline distinte. Il rapporto tra la musica ed il cinema continua ad essere un ambito che amo molto e mi sento molto fortunato a poter lavorare a diversi film ogni anno.

“Se si cerca qualcuno di nuovo e talentuoso sono certo che si debba guardare nel territorio dei cortometraggi.”

-Com’è stata la tua esperienza precedente a Concorto? Ti eri già avvicinato al mondo del cortometraggio?

Sono felice di poter tornare a Piacenza perché gli organizzatori di Concorto sono persone con un entusiasmo per il cinema che è contagioso. Il cortometraggio mi tocca da vicino in quanto vengo spesso contattato da giovani registi e studenti di cinema che mi propongono di collaborare ai loro lavori. Lo faccio sempre molto volentieri. Sono attratto dai cortometraggi e dalle opere prime anche perché sono convinto che lì ci siano i nuovi talenti. Sappiamo bene chi c’è nel cinema ufficiale, ma se si cerca qualcuno di nuovo e talentuoso sono certo che si debba guardare nel territorio dei cortometraggi.

-Un film del passato di cui avresti voluto scrivere la colonna sonora.

Non ho il coraggio di dirlo.

 

Intervista a cura di Virginia Carolfi.

Photo credits: ©Elia Falaschi

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