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a cura di Claudia Praolini | recensioni a cura di Sofia Brugali

Attraverso i focus tematici, il Festival si propone di indagare di volta in volta fenomeni ed aspetti della realtà attuale che rappresentano lo specchio dei desideri e delle contraddizioni che insieme formano la complessità della natura umana. All’interno di questa direttrice non poteva mancare quest’anno una ricerca sulla relazione tra l’uomo e la natura attraverso la proposta di una serie di cortometraggi che analizzino questa relazione articolata, anche considerando che oggi l’aspetto primario di questo rapporto si condensa sull’utilizzo sfrenato delle risorse e sulla rottura di un equilibrio globale di cui si registrano i pesanti effetti già da molti anni. 

Il pianeta è in pericolo a causa delle modifiche apportate dall’uomo, che ormai ha modificato il 77% delle terre emerse, spesso smembrando la natura per fare spazio a complessi residenziali, industriali o commerciali, ma anche per fare spazio ad allevamenti di bestiame e attività agricole. Solo il 23% dei territori mondiali sono ancora integri, e a preoccupare gli esperti è il trend in crescita esponenziale: dal 1990 a oggi l’uomo ha devastato 3,3 milioni di kmq di territorio. Il territorio mondiale etichettato come “wilderness” – definizione di “natura selvaggia” – ovvero quelle aree dove attualmente non si registrano attività umane invasive, agricoltura compresa, è in costante diminuzione, ormai rappresenta solo il 23% del pianeta. 

I film selezionati

a cura di Claudia Praolini

Aux Confins du Monde (Até Onde o Mundo Alcança), Daniel Frota de Abreu, 2023, Brasile, Olanda e Belgio
Puffling, Jessica Bishopp, 2023, Regno Unito, USA e Islanda
Even Tide, Francesco Clerici, 2023, Italia e Svizzera
The Documentary Journey of Madame Anita Conti (Voyage de documentation de Madame Anita Conti), Louise Hemon, 2024, Francia

Recensioni a cura di Sofia Brugali

Aux Confins du Monde (Até Onde o Mundo Alcança), Daniel Frota de Abreu, 2023, Brasile, Olanda e Italia e Belgio

Un gruppo di etnobotanici si confronta con il sapere racchiuso in un libro sulla flora e fauna del Brasile pubblicato ad Amsterdam nel XVII secolo, mentre un ornitologo ascolta le voci dei variegati uccelli del Paese sudamericano. In questo cortometraggio intersezionale, Daniel Frota di Abreu esplora la linea che unisce conoscenza e controllo, colonialismo e questione ambientale.

 

Puffling, Jessica Bishopp, 2023, Regno Unito, USA e Islanda

Nella cittadina islandese di Vestmannaeyjar, si tramanda di generazione in generazione una particolare tradizione: lə adolescenti sono chiamatə al salvataggio delle giovani pulcinelle di mare che, in cerca delle scogliere, perdono la strada, confuse dalle luci dell’insediamento umano. Nel parallelo tra essere umano e animale, Jessica Bishopp riesce a creare una metafora commovente, dando voce alle aspettative e alle paure insite nel passaggio alla vita adulta.

Even Tide, Francesco Clerici, 2023, Italia e Svizzera

Even Tide immagina un mondo futuro in cui l’umanità sia a un passo dall’estinzione, attraverso una semplice finzione narrativa: l’ultimo saluto di un sopravvissuto in procinto di morire. Eppure, le immagini che vengono proposte allo spettatore, girate da alcune fototrappole nascoste nei boschi, non potrebbero essere più reali: si tratta infatti degli scarti delle riprese dei registi naturalisti Paolo Rossi e Nicola Rebora, artisticamente riciclati da Francesco Clerici.

 

The Documentary Journey of Madame Anita Conti (Voyage de documentation de Madame Anita Conti), Louise Hemon, 2024, Francia

Nel 1952, Anita Conti si imbarca su di un peschereccio in partenza per l’Atlantico, con il compito di documentare la vita in mare aperto durante la stagione della pesca al merluzzo. Un passo indietro: Anita Conti non è una donna qualunque, ma la prima oceanografa francese, che già a metà del secolo scorso denunciava i cambiamenti in atto sotto la superficie marina, causati dalla pesca indiscriminata. Il montaggio di fotogrammi, brevi video e estratti dell’opera della Conti, restituiscono immagini grandiose dell’oceano e la passione dell’occhio che lo osservó.