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Il giovedì concortiano è decisamente da leoni, andiamo a vedere perché.

Alle 16.30 terza giornata di Concorto Kids: oggi “stamperemo” le verdure (ortaggi in esubero offerti da Eataly Piacenza), per vedere i meravigliosi “timbri” che possono essere realizzati con le loro fibre. A seguire, merenda offerta da Fonte Plose ed Eataly Piacenza e proiezione dei migliori cortometraggi internazionali per l’infanzia. In contemporanea, la formazione per genitori, insegnati, educatrici ed educatori tenuta da Federica Buglioni e dal titolo “Uovo Sapiens: il cibo è maestro“.

Alle 18 nella Sala Amici dell’Arte la proiezione del focus Lessici Famigliari; ricordiamo che ogni giorno dalle 16 è sempre possibile visionare i corti VR del focus The Frame Beyond al circolo ARCI Rathaus.

Vi aspettiamo alle 20 per cenare con noi a Parco Raggio e dalle 21 per i corti in concorso; a seguire ore 23.30 in serra Ubik e The World Dance.

Al boschetto dalle 23.30 Angelica in concerto!

E ogni sera, dalle 23.15, non perdetevi l’esperienza di salire sulla nave Emergency LIFE SUPPORT con visori VR.

A dopo!

Trenc D’alba – Anna Llargués
Visto da Eva Olcese

Un vecchio casolare di famiglia viene dichiarato inagibile. Mentre la madre e la nonna cercano di fare il fattibile per salvarlo, Elián e Irene si ritrovano a recuperare l’hobby del nonno e a filmare con il super8 questi paesaggi sentimentali. L’home movies diventa lo strumento in mano ai due fratelli per immaginare cosa ci sia dietro le montagne e per ricreare, in un sorta di reenactment, i video della madre. Il microcosmo dell’infanzia viene posto sotto una lente d’ingrandimento deformante, che rende l’inevitabile separazione da quelle mura come uno strappo incolmabile.

Tabac Froid  – Arthur Jamain
Visto da Francesca Marchesini

L’animazione di Athur Jamain è una narrazione brutalmente onesta del disagio familiare. Disagio dettato dal non-detto, dai segreti e dalla paura di non essere accettati. In Tabac Froid, perfino lo spettatore è all’oscuro del motivo che genera tanta sofferenza nel protagonista; allo stesso tempo, però, non può che empatizzare con i personaggi, trasferendo il proprio malessere interiore sui personaggi in scena.

Cross My Heart And Hope To Die – Sam Manacsa
Visto da Vanessa Mangiavacca

Amore, desiderio, suicidio e morte. Il tornare alla vita e la fine della vita stessa. La magistrale trama di Cross My Heart and Hope To Die nasconde nelle sue sottili fessure drammaturgiche significati e rimandi relativi alla condizione della donna nel controverso sistema lavorativo della società filippina. Inquadrature lunghe e claustrofobiche ci introducono a Mila, una giovane donna sull’orlo del baratro che non viene pagata dal proprio datore di lavoro e che si trova, a un certo punto, costretta a ripulire la scena di un crimine. All’orrore fisico si affianca quello psicologico e manipolatorio, che si sviluppa nella seconda metà del film a partire da una misteriosa telefonata. L’irruzione dei due tragici eventi rappresenta però una rottura della tormentata monotonia che affligge l’esistenza della protagonista che finalmente trova il suo senso d’essere – quasi – padrona degli eventi. 

Avec L’Humanité qui Convient – Kacper Checinski
Visto da Chiara Ghidelli

Hélène è una donna che lavora in un centro di ricollocamento. Ogni giorno, decine e centinaia di lavoratori si rivolgono al suo centro in cerca di risposte in grado di cambiare la qualità del loro tempo e, di conseguenza, della loro vita. Le risposte: moduli da compilare, software difettosi, impiegati non tutelati. Un giorno, Hélène riceve una destabilizzante e-mail: una donna minaccia di togliersi la vita all’interno dei loro uffici. Con una narrazione fatta di suspence, Avec L’Humanité qui Convient racconta l’inevitabile disumanità che governa il mondo del lavoro e in particolar modo i responsabili della sua tutela. Il racconto di un mondo in cui nemmeno la più estrema disperazione può trovare spazio, e nel quale i confini della legalità perdono di materia e di umanità.

Hymn Of The Plague – Philipp Ivanov, Alexander Epikhov, Dimitri Gorbaty
Visto da Anna Vullo

Una vecchia sala di registrazione sovietica. In sottofondo un’orchestra che si prepara a intonare “Il banchetto durante la peste” di Pushkin. Ma la sala sembra voler interferire con la registrazione, anche gli oggetti sembrano prendere vita: le sedie tremano, le luci si spengono. Nulla è come sembra. Prendendo spunto dal racconto “Casa occupata” di Julio Cortázar, i registi Philipp Ivanov, Alexander Epikhov e Dimitri Gorbaty trovano un modo efficace e potente per descrivere, in uno spazio solo, decenni di oppressiva censura e timore. 

Shrooms – Jorge Jácome
Visto da Francesca Marchesini

Jorge Jácome, nel suo cortometraggio, utilizza gli effetti luminosi per raccontare l’esperienza psichedelica, senza esplicitarla. L’aspetto più interessante di Shrooms è come il regista sia riuscito a narrare l’assunzione di droghe in maniera totalmente non didascalica, ponendo al centro dello schermo la persona più che l’azione.

Radikals – Arvin Belarmino
Visto da Anna Vullo

In una fattoria del Cavite, nelle Filippine, un gruppo di avicoltori sente l’avvicinarsi di un momento importante: balleranno il Bakte, un ballo contadino di quella zona, che rappresenta la loro espressione di libertà dopo una giornata di lavoro pesante. Nel momento dell’esibizione uno dei membri del gruppo viene aggredito da un disturbatore, che lo accusa di essere un pessimo performer. Come i ballerini infrangono le regole della danza convenzionale, anche il regista Arvin Belarmino si lascia andare, sfiorando l’assurdo, per raccontare la magia del Bakte.