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Yesterday we had a blast with workshops, films, and concerts, and today will be no different!

We wait for you at 4:30 p.m. at the Ricci Oddi Gallery for the second day of Concorto Kids with workshops, snacks, and screenings. Then, the first part of the Animal House focus will be screened in the Amici dell’Arte Hall at 6 p.m. In the meantime, DEM’s workshop in the framework of the Industry Days will take place at RatHaus from 3:30 p.m.

In the evening, come enjoy some fresh air at Parco Raggio: screenings of the films in competition at 9 p.m., followed by the Supernature and Guilty Pleasures focus in the greenhouse at 11:30 p.m.

La Herida Luminosa – Christian Aviles
Visto da Chiara Ghidelli

Il “balconing” è un fenomeno diffuso a partire dai primi anni 2000 nelle isole Baleari, tra Ibiza e Maiorca. Si tratta di un’attività che consiste nel saltare da un balcone posto ad un piano elevato per tuffarsi all’interno di una piscina. Il tutto rigorosamente ripreso e postato online. Solo nel 2010, questa pratica ha causato sei morti e undici feriti. Attraverso lo sguardo magico e onirico di Christian Avilès, La Herida Luminosa ritrae gli orrori e le complessità di questo fenomeno. Un coming of age, racconto di un’intera generazione con le sue complessità e lo spaesamento dei corpi che crescono in un mondo che non comprendono. Con i toni e l’estetica di una fiaba nera, il corto costruisce un mondo fatto di contrasti, dal grigio sospeso dell’Inghilterra alla luce paradisiaca della Spagna, simbolo di una ribellione e via di fuga nel pieno dell’adolescenza. Racconto di ferite sotto forma di scottature da raggi di un sole che assomiglia alla libertà.

Takanakuy – Gustavo Bockos Vokos
Visto da Virginia Marcolini

In una piccola comunità sperduta tra le Ande Peruviane, Fausto e Chaska, due giovani adolescenti, sviluppano una tenera relazione i cui risvolti troveranno uno scioglimento nella giornata del Takanakuy. 

Nell’affrontare fisicamente questioni irrisolte, questa pratica sancisce la fine dell’anno e delle inimicizie in vista di una futura convivenza pacifica. Alla narrazione finzionale si fonde quindi un taglio documentaristico e una ricerca antropologica, che esplora con un occhio tanto delicato quanto violento le diverse sfaccettature che la mascolinità può assumere.

Eeva – Lucija Mrzljak e Morten Tsinakov
Visto da Chiara Ghidelli

In un giorno di pioggia fitta si sta celebrando un funerale. Tutti piangono, inconsolabili. Tutti tranne Eeva, impenetrabile di fronte al lutto del marito. In un mondo bicromatico fatto del grigio della pioggia, degli abiti e dei ricordi e del rosso del vino, delle tende e dei fiori, Eeva combatte la guerra più silenziosa della sua vita. Intanto, resta in attesa di un segno, qualcosa che le conceda il sollievo di chiedersi scusa per gli errori di un passato che non si può cambiare. Storia di un lutto, il cortometraggio di Morten Tšinakov e Lucija Mrzljak contiene in sé altri racconti, appartenenti ad un tempo vissuto impossibile da rimuovere e che sopravvive segreto, nascosto e allo stesso tempo invadente e onnipresente. Con la delicatezza di un’immagine, Eeva urla – seppur senza voce – un’identità ferita, segnata da fantasmi, ma in grado di definirsi ogni giorno, in un nuovo presente fatto di scelte e perdono. 

 

Uncle Vakho’s Dream – Joanna Roj
Visto da Vanessa Mangiavacca

Tra le rocce e le montagne coperte di neve del Monte Kazbek, vive in solitudine Vakho. Il suo volto è permeato dal passare del tempo, da solchi segnati dal peso del senso di colpa per una tragedia dalla quale è difficile redimersi. In questa casa sperduta nel mezzo del Caucaso georgiano, Vakho sta infatti scontando una pena autoinflitta legata alla scomparsa del fratello avvenuta 48 anni prima, le cui circostanze erano state predette in sogno. Impossibile, quindi, perdonare se stessi, in un vortice di dolore la cui entità è paragonabile solo all’altezza di quelle montagne. Nello svelare questa intensa storia, Joanna Rój instaura un legame con il protagonista, ponendo – senza mai distogliere l’attenzione dalla narrazione
principale – un importante punto, ovvero l’impossibilità del regista di non assorbire le storie delle vite umane che va filmando. Questa percezione raggiunge il suo apice nel momento dell’irruzione di Joanna davanti alla camera, in cui si dirige verso Vakhos per abbracciarlo, in un grande e inaspettato gesto di conforto.

Wild Summon – Karni Arieli, Saul Freed
Visto da Anna Vullo 

Girato come fosse un documentario di storia naturale, Wild Summon è un film fantasy che segue l’intero ciclo di vita del salmone selvatico. Con la voce della cantante britannica Marianne Faithfull, lo spettatore segue questo viaggio epico e drammatico che vedrà la protagonista migrare verso il mare, sapendo già che ci sono poche probabilità di fare ritorno a casa. Il messaggio più potente del cortometraggio viene evocato dal fatto che i salmoni selvatici sono resi in maniera antropomorfica, ma allo stesso tempo, tra gli oltre cinquanta predatori in natura, l’uomo è di gran lunga il più letale. La protagonista si imbatterà nelle diverse forme di pericolo poste dall’uomo, come la pesca intensiva e l’inquinamento. Girata in Islanda, il corto di Karni e Saul diventa quindi una favola non solo acquatica, ma anche ecologica, offrendo un nuovo e necessario punto di vista sull’impatto umano nella natura.

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