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a cura di Carlotta Magistris

Coming of age significa diventare. È il momento di passaggio per tutto quello che c’è dopo la cesura, quella che scuote dalle fondamenta e che cambia senza biglietto di ritorno la percezione di sé e dell’esterno che lo determina. Arriva da dentro, da fuori, accende e spegne in ogni epoca storica della propria vita, quelle destinate ai cambiamenti e quelle che invece non lo sono.
Absolute Beginners è una selezione di sguardi, tutti diversi, su una serie di forme che la cesura può assumere nella vita di un individuo. C’è amore, crescita, dolore, assuefazione e morte, fattori inclementi dell’infinita ricerca di un sé complesso da costruire, definire e collocare in un esterno con cui sembra sempre più difficile comunicare.

I film selezionati 

a cura di Carlotta Magistris

Blaue Flecken (Bruises) di Martin Oliver Czaja, Germania, 2018
Bloeistraat 11 di Nienke Deutz, Belgio / Paesi Bassi, 2018
Braises di Estelle Gattlen, Sarah Rothenberger, Svizzera, 2018
Desaliento (Despondency) di Pinky Alonso, Spagna, 2018
El Último Romántico di Natalia García Agraz, Messico, 2018
Fauve di Jeremy Comte, Canada, 2018
Kado (The Gift) di Aditya Ahmad, Indonesia, 2018
Smáfuglar (Two Birds) di Rúnar Rúnarsson, Islanda, 2008
Touche Dièse (Hash Key) di Erwan Alépée, Francia, 2018
Verde di Victoria Rivera, Colombia, 2016
Yulia & Juliet di Zara Dwinger, Paesi Bassi, 2018

BLAUE FLECKEN 
Ambientato in una Berlino underground bianca e nera con protagoniste due ragazze tardoadolescenti con la passione per l’hip-hop, il film racconta con naturalezza e realismo l’impossibilità di inseguire uno stesso sogno in due. Dal sessismo per il tentativo femminile di far parte di un ambiente culturale che richiede a una donna un lavoro maggiore per ottenere credibilità, al significato del raggiungere un obiettivo di fama ed autorealizzazione fino alla presa di coscienza, vagamente serena dopo la disillusione, dei propri limiti e delle proprie diversità, la storia è una parabola efficace della ricerca di un sé artistico difficile in cui credere e da esprimere.

BLOEISTRAAT 11 
Una singolare animazione fiamminga racconta la dinamica universale di confronto fra due amiche nel proprio passaggio dall’infanzia alla pubertà. Attraverso una metaforica rappresentazione del dolore, le due affrontano con la dicotomia di competitività e complicità tipica delle fasi di transizione dei rapporti femminili, il cambiamento del proprio corpo, della propria personalità e della propria concezione del mondo esterno, scoprendo e imparando a vivere – attraverso il malessere indecifrabile di quell’età difficile – la propria dimensione.

BRAISES 
Animazione sui generis, Braises racconta in chiave estremamente simbolica un coming of age naturale e delicato, quello che parte dal sé e vi ritorna attraverso i cambiamenti che il proprio corpo e la propria vita impongono. I doveri, le prospettive che mutano, l’agrodolce e graduale passaggio nel mondo adulto, che modifica la propria idea di realtà e di tempo sono declinate in un’estetica cartonata dai toni pastello che addolciscono una pillola universale.

DESALIENTO 
Colori pop e un retrogusto iberico che sa di almodovariano costellano il quarto d’ora di Desaliento: un’opera tendente al grottesco e al paradossale, un lavoro di sceneggiatura fra due individui in una stanza, dopo l’amore, e il loro climax di flusso di coscienza, con personaggi e situazioni esasperate fino a nuances fumettistiche, tutta una corsa dialettica verso un finale che buca lo schermo.

EL ÚLTIMO ROMÁNTICO
Film messicano naif e sulla scia di un indie americano che sembra spopolare negli ultimi anni, El Último Romántico racconta una storia di coming of age classica e dolce che strizza l’occhio a un’estetica wesandersoniana. Un protagonista timido e bizzarro quanto lo svolgimento della propria storia personale si trova alle prese con i tormenti dell’amore non dichiarato combattendo se stesso e i propri limiti caratteriali per superare le debolezze e avvicinarsi ad un oggetto del desiderio a lui teneramente complementare.

FAUVE
Film canadese candidato all’Oscar nel 2018, Fauve è il racconto dello shock di un incontro prematuro con la morte, quella senza decorso, narrazione o spiegazione, con le voragini – interne ed esterne – che si porta dietro. Con tempi narrativi estremamente dilatati, forte di una notevole interpretazione da parte dei due protagonisti, ancora in età preadolescenziale, e una fotografia di grande impatto estetico, il film parla direttamente allo stomaco e lo contorce, lasciando in sospeso lo sguardo dello spettatore verso chi rimane alla ricerca di una via per espiare il trauma.

KADO
Premiato al festival di Venezia 2018, Kado (A gift) è la storia di un affetto acerbo calato in un difficile contesto indonesiano, quello dal quale il cortometraggio arriva, e di tutti i piccoli e grandi gesti di ribellione che accompagnano il suo costruirsi e il lottare per mantenerlo vivo e reale nonostante l’esterno complicato in cui si ritrova a fiorire. Il tutto è raccontato attraverso primi piani, sorrisi delicati, scambi di ruoli e un finale dolce e aperto su un divenire imprevedibile ma che lascia un sorriso agrodolce sul volto di chi guarda.

TWO BIRDS
Film islandese del 2009 fortemente suggestivo, Two Birds è la storia di un amore acerbo classicamente e drammaticamente adolescenziale. Muovendosi dalle rarefatte atmosfere esterne nordiche e isolane del proprio contesto geografico a quelle interne di una spensierata festa fra amici dal cupo epilogo, la narrazione, non facile, dipinge una suggestiva dicotomia fra tenerezza e crudeltà tipica di un certo cinema nordeuropeo che racchiude in sé l’essenza che questo focus sul coming of age va ad indagare.

TOUCHE DIÈSE
Inquadratura fissa, una conversazione telefonica, meno di tre minuti di girato: un gioiello di sceneggiatura formato micro di una leggerezza e brillantezza asciutte ed efficaci, con un realismo che bussa alla porta del paradosso nella sua atipica rappresentazione del colpo di scena della cesura mantenendo una vena ironica pervadente che è la forza del piccolo film.

VERDE
Con un’ intimità e una familiarità che caratterizzano un certo cinema sudamericano, Verde è il racconto della crescita di due sorelle e dei reciproci cambiamenti personali che minano inesorabilmente il loro rapporto, inquietandolo, creando inevitabili confronti fra due corpi che cambiano e cercano la via per continuare a comunicare fra loro. Uno scontro delicato e fragile con l’interno e con l’esterno che lascia lo spazio a silenzi e insicurezze per tendere ad un finale che altro non è che l’inizio della maturità.

YULIA & JULIET
Capelli rosa e trucchi lievi, Yulia&Juliet è una sorta di rivisitazione in chiave pop, contemporanea e saffica del Romeo and Juliet shakespeariano, dove la tragedia arcaica dell’amore impossibile fra due diverse famiglie lascia il posto alla sofferenza di un amore tardoadolescenziale difficile da vivere con sé stessi e con gli altri. Una sofferenza tanto intima quanto inconsolabile dentro alla propria mente, fino agli eccessi dell’irrazionalità di un racconto che nel suo essere estremo rimane efficace e reale.