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Si tratta solo di una nostra impressione oppure #Concorto2024 è davvero volato? Siamo già a venerdì e questo vuol dire… sonorizzazione!

Ma andiamo con ordine; alle 17 presso il Salone Amici dell’Arte di Piacenza si terrà il talk “Archival re-use” a partire dal focus Mnemosyne e a seguire, alle 18, la proiezione dei film del focus Mnemosyne | Archivio Aperto.

Alle 21 a Parco Raggio, a Pontenure, i film in concorso e alle 22 la sonorizzazione live del capolavoro di Tod Browning “The Mystic” a cura del Collettivo Sountracks (Centro Musica di Modena) capitanato da Roberta Sammarelli.

Alle 23.30 in serra la seconda parte di Lessici Famigliari e, a seguire, il focus il collaborazione con CineUnderground.

Ci vediamo a Concorto!

LA VOIX DES SIRÈNES – GIANLUIGI TOCCAFONDO
Visto da Virginia Marcolini

La voix des Sirènes è un cortometraggio animato di Gianluigi Toccafondo, caratterizzato da un’animazione fluida e onirica che mescola immagini surreali con una narrazione visivamente poetica. Il regista esplora il tema del richiamo irresistibile e ipnotico delle sirene attraverso un
viaggio immersivo, dove la linea tra sogno e realtà si dissolve. Toccafondo usa la sua tecnica di animazione pittorica distintiva, con figure distorte e colori vibranti, creando un’esperienza sensoriale quasi ipnotica per lo spettatore. Il corto riesce a evocare emozioni profonde senza bisogno di parole, affidandosi interamente alla forza delle immagini e al ritmo incalzante della musica.

SOJOURN TO SHANGRI-LA – LIN YIHAN
Visto da Anna Vullo

Shangri-La è un posto immaginario, stupendo, spesso lontano, dove tutto è piacevole e si può ottenere tutto quello che si vuole. Un servizio fotografico di moda è a rischio dopo che una marea anomala ha travolto l’installazione centrale per lo shooting. La  regista Lin Yihan, attraverso il tentativo di ritrovare l’opera con un drone da parte di una lavoratrice sul set, ottiene una prossimità intima con i membri del set, convogliando la sensazione di meraviglia e tranquillità che la natura porta con sé durante un’attività umana guidata dal capitale.

CITY OF POETS –  SARA RAJAEI
Visto da Vanessa Mangiavacca

Quella dei poeti è una città ideale, una toponomastica desiderata le cui strade sono connesse da una grande rete di biografie a cielo aperto in cui ogni via celebra e omaggia l’arte dei poeti iraniani. Passeggiando da un poeta all’altro, recitando poesia invece di fornire indirizzi: è così che viene disegnato questo centro abitato ideale e utopico che germoglia nell’immaginario della regista a partire da poche memorie d’infanzia e dal ricordo della casa della nonna. Ogni via è una traccia della storia nazionale di un Paese, del suo passato recente e del suo presente, una fotografia accurata dell’eredità che si decide di preservare e illuminare: e così, con il mutare della società e dello stato politico, Sara Rajaei trasforma la città dei poeti nella città degli scrittori, degli atleti, dei fiori, fino a quella dei martiri, alla fine della guerra. Attraverso questa allegoria, viene da chiedersi se questa città sia mai esistita davvero così come viene descritta: perché la città che viene evocata è anche la città delle donne – bambine, ragazze, adulte – come testimoniano i film di famiglia e le fotografie del passato, traccia autentica di un Iran che le vede protagoniste emancipate. Il materiale d’archivio è la chiave di evasione a supporto dell’immaginario e del desiderio di un Paese colorato, libero, che apre a numerose chiavi di lettura. Le riprese autentiche del quotidiano mostrano in maniera ancora più tangibile il prima e il dopo della guerra che cambiò per sempre il volto dello stato mediorientale, ricordandoci come tutto sia e resti, per sua fortuna, inarchiviabile.