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Cè vita oltre il divano, ma dato che al momento è difficile abbandonarlo, ecco la seconda parte della Concorto selecta con i migliori corti internazionali visibili in chiaro online; come sempre, recensiti dalla nostra redazione.

Brotherhhod – Meryam Joobeur
Visto da Margherita Fontana

Cosa significa essere fratelli? Qual è la nostra famiglia, il nostro gruppo di appartenenza, la nostra religione? Sono fondamentali le domande che ci pone Brotherhood di Meryam Joobeur. Dubbi che si affastellano nella mente e nel cuore di Mohamed, quando il figlio maggiore Malik torna a casa, in Tunisia, dopo la guerra in Siria. Brotherhood ci mostra con uno sguardo attento, non incline ai sentimentalismi, le contraddizioni che dilaniano legami familiari e religiosi in questa guerra tanto contemporanea.

Je sors acheter des cigarettes – Osman Cerfon
Visto da Elena Saltarelli

Questo cortometraggio animato, diretto dal regista francese Osman Cerfon, ha come protagonista un ragazzino che vive con la madre e la sorella. Insieme a loro, vivono tanti uomini, nascosti; con loro lui ha un rapporto ambiguo fatto di piccoli dispetti e di altrettanti piccoli aiuti. Questi uomini hanno tante facce, tante personalità; e staranno lì finché lui non darà un volto a quell’assenza ingombrante che riempie l’appartamento.
Questo cortometraggio riesce in maniera formidabile a rendere agrodolce e assimilabile un tema complesso ed estremamente pesante come quello dell’assenza paterna. Ogni personaggio, a modo proprio, cerca di dare un senso e di convivere con questo vuoto emotivo: rimpiazzandolo con altro, con l’attesa, con la vana speranza. Ricco di riferimenti e di suggestioni, come le ricorrenti citazioni a René Magritte, grande pittore di paranoie e sofferenze sopite, questa opera si conferma come una delle più interessanti e sfaccettate in selezione.

O Órfão – Carolina Markowicz
Visto da Elena Saltarelli

Di rifiuto e discriminazione. Di questo parla il cortometraggio di Carolina Markowitz, regista brasiliana che ha voluto raccontare la storia, realmente accaduta, del giovane Jonathas, rifiutato dalla famiglia adottiva per i suoi comportamenti femminili. Questo film riesce a raccontare, senza alcuna retorica, della sofferenza provocata dalla disgustosa leggerezza con cui una coppia si libera del figlio appena adottato. Estremamente toccante è la prova attoriale del giovane protagonista, capace di restituire una dignità superiore alla vigliaccheria delle persone e ai mali del mondo. “That was meant to be – forget it” è un mantra che lo riporta nel mondo degli orfanotrofi, popolato dai tanti esclusi con cui lui sta crescendo, e sta formando sé stesso. Una prova che la famiglia è dove vieni amato, ovunque tu sia.

Sog – Jonatan Schwenk
Visto da Yorgos Kostianis

Dopo un disastroso alluvione un banco di pesci si allontana e rimane bloccato su vecchi alberi. Più diventano asciutti, più forti sono le loro urla strazianti, svegliando gli abitanti delle caverne locali che non vedono di buon occhio la loro intrusione.
Diretto e animato da Jonathan Schwenk, Sog è un’animazione ibrida senza dialoghi ma con forti sfumature metaforiche che alludono alla crisi dei migranti e al modo in cui le persone affrontano gli estranei.

Feathers –  A.V. Rockwell
Visto da Yorgos Kostianis

È una lettera d’amore rivolta ai ragazzi neri quella che ci presenta A.V. Rockwell, pluripremiata regista e collaboratrice del Sundance Institute Feature Film. Un corto che mostra gli effetti psicologici negativi del razzismo e come queste ferite possono essere guarite nella nostra società
moderna. Protagonista del corto è Elizier, appena ammesso alla scuola maschile Edward R. Mill, un ragazzo ormai del tutto demoralizzato che deve superare sia il passato, con i suoi tragici ricordi, sia il presente, in cui è bullizzato dai suoi compagni, per riuscire ad affrontare i problemi ancora maggiori che la sua vita presenta.

The Boogeywoman – Erica Scoggins
Visto da Vanessa Mangiavacca

Quella realizzata da Erica Scoggins è una provocatoria dark story sull’adolescenza: alla prima mestruazione di Sam si affianca una leggenda locale, quella della Boogeywoman. Numerosi sono i miti legati allo sviluppo femminile, alimentati nel corso dei secoli, che hanno da sempre spiegato il
fenomeno con l’aggettivo demoniaco. L’ “uomo nero” di cui ci hanno sempre parlato da piccoli cambia sesso, mutando in una sorta di Lilith del ventunesimo secolo, giunta per vendicarsi. Ogni donna ha la propria Boogeywoman, un lato oscuro che è condanna e benedizione. Questo cortometraggio è un inno al potere della seduzione femminile, insieme alla consapevolezza di possedere un’arma solo nostra con cui piegare il  patriarcato.

Journal Animé – Donato Sansone
Visto da Vanessa Mangiavacca

Genesi particolare quella di Journal Animé: poco dopo la strage del 15 gennaio 2015 presso la sede del giornale Charlie Hebdo, l’ente televisivo francese Canal+ delega una serie di opere d’animazione con tema principale la libertà d’espressione. La penna espansa di Sansone interviene
sulla immagini di un quotidiano francese in un gesto che tutti abbiamo compiuto almeno una volta. Finzione e realtà sono i linguaggi che si fondono in quest’opera, due antitesi per le quali di frequente non riconosciamo i confini soprattutto se in rapporto con il magma veloce e caotico che è l’informazione odierna. Così, nuovi (ri)tratti si tuffano da una pagina all’altra, cercando un’alternativa nella contraddittoria babele quotidiana e sociale. Nulla è risparmiato nella fresca satira sansoniana.

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