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a cura di Vanessa Mangiavacca e Yorgos Kostianis

Una scorciatoia è un modo per raggiungere il proprio obiettivo in poco tempo, riuscendo ad aggirare una serie di condizioni esterne sempre più avverse. Le avversità, questo tumultuoso e folle periodo, non sono mancate. Shortcut è il nuovo format del blog di AsinoVola e nasce dal desiderio di riunire attraverso scorciatoie – appunto – più o meno visibili, immaginari cinematografici lontani nello spazio, nel tempo, nella forma e nei contenuti.

Esso diviene un abile escamotage per parlare nella maniera più ampia e possibile di cortometraggi, formato ancora oggi non a sufficienza considerato dalla critica nazionale e dai circuiti ufficiali. Shortcut vorrebbe anche smontare un po’ di convinzioni e farvi ricredere sui luoghi comuni collegati al formato corto. Per farlo abbiamo deciso di coinvolgere registi, registe, produttori e distributori, che con le loro opere hanno segnato le passate edizioni di Concorto e in tempi che ora sembrano così lontani, sono stati nostri ospiti.

Attraverso una serie di quesiti pindarici, abbiamo chiesto ai nostri intervistati quali sono i cortometraggi che in un modo o nell’altro li hanno segnati maggiormente, tra opere malinconiche, psicotrope, da consegnare alle generazioni future: la maggior parte di esse sarà inoltre disponibile online free. Ciò che ne è emerso è un singolare e inedito raccoglitore variegato, dissociato, multiplo di personalità e vissuti cinematografici differenti.

Shortcut inaugura senza allontanarsi troppo da casa: il primo regista ad essere intervistato è Carlo Sironi.

Riconosciuto nel panorama nazionale e internazionale grazie all’enorme successo dell’ultimo lungometraggio Sole (premiato agli ultimi EFA come Miglior Rivelazione Europea 2020), Carlo Sironi è stato ospite a Concorto nel 2017, anno in cui con il suo quarto cortometraggio Valparaiso si aggiudica l’Asino d’Oro (qui la recensione). Carlo Sironi ha fatto per noi un’attenta selezione tra le opere disponibili online: precisa però, che senza questo vincolo le sue scelte sarebbero state leggermente differenti.

1 – Se dovessi presentare te stesso con solo uno dei tuoi film, quale sceglieresti?

Sofia by Carlo Sironi

Sceglierei Sofia, il mio primo cortometraggio. Durante un pomeriggio di un adolescente cerco di ricreare una sensazione che ho avuto. L’adolescenza è un lungo pomeriggio senza mattina e senza sera. È la prima cosa che ho girato ed è pieno di errori e ingenuità, ma credo che sia quello che amo di più.

2 – Un cortometraggio che metteresti in una capsula del tempo, in modo da conservarlo per le future generazioni. 

Saute ma ville di Chantal Akerman – 1968

È incredibile, è la prima cosa che Akerman gira: tutta la concezione del suo cinema è dentro questi 12 minuti.

3 – Il film che guardi quando ti senti malinconico.

Notes on Circus di Jonas Mekas – 1966

Questo è puro genio. È girato con un sincro otturatore accelerato e non c’è montaggio (incredibile): significa che quello che sei destinato a vedere è semplicemente una bobina di pellicola sviluppata (assurdo) è bello e divertente. Ogni volta mi fa battere il cuore.

4 – Un’animazione psicotropa che ti risucchia dalla realtà. 

Tango di Zbigniew Rybczyński – 1981

Sono un fan di Tango. Ho scoperto questo cortometraggio abbastanza recentemente ma l’ho già guardato decine di volte. Il suono particolare di quel tango insieme all’immagine mi danno i brividi e mi fanno ridere allo stesso tempo. 

5 – Un cortometraggio che consideri fondamentale nella storia del formato corto.

Wasp di Andrea Arnold – 2003

Per la mia generazione è stata una pietra miliare: la recitazione, il linguaggio visivo. Era completamente all’interno della tradizione del New British Cinema ma allo stesso tempo c’era qualcosa di nuovo. 

6 – Un cortometraggio che ti lascia imbambolato e senza parole davanti allo schermo.

Las manos Limpias di Carlos Armellas – 2012

Ero in concorso a Venezia con un cortometraggio, Cargo, e nello stesso slot hanno mostrato questo capolavoro. Per me è esattamente quello che un cortometraggio dovrebbe essere: solenne, radicale e ipnotico.

Purtroppo non ha vinto.

7 – Un cortometraggio che ti fa sentire in vena.

Out of Frame di Yorgos Zois – 2012

Questo cortometraggio è semplicemente brillante ma soprattutto il piacere di guardarlo viene prima del suo valore meta-cinematografico.

8 – Qual è il ricordo più bello che hai di Concorto? 

Il mio ricordo più bello è nel perfetto equilibrio tra l’enorme partecipazione del pubblico (in termini di numero ed entusiasmo), insieme all’incredibile qualità della selezione dei film e della masterclass. Per me Concorto è l’esempio perfetto che se diamo alla gente un’esperienza di alta qualità la capiranno, la ameranno e crescerà di anno in anno.