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Il 19 agosto alle 18 inaugurerà, a Palazzo Ghizzoni Nasalli, la mostra collettiva “Anima Mundi“, a cura di DEM. Le opere in mostra spaziano dalla pittura, all’incisione, al disegno a china e a colori. “Anima Mundi” è curata da DEM, artista visivo di fama internazionale (autore della locandina 2014), e coinvolge Silvia Idili (locandina 2018) e Hitnes (locandina 2017); la mostra sarà aperta dal 19 al 25 agosto 2018, dalle 11 alle 19. Ingresso gratuito.

Ma perché “Anima Mundi”? Cosa aspettarsi da una mostra del genere? Lo abbiamo chiesto a due dei protagonisti, DEM e Silvia Idili.

Da tutto quanto si è detto risulta che ogni essere che si trova nell’universo, a seconda della sua natura e costituzione, contribuisce alla formazione dell’universo col suo agire e con il suo patire, nella stessa maniera in cui ciascuna parte del singolo animale, in ragione della sua naturale costituzione, coopera con l’organismo nel suo intero, rendendo quel servizio che compete al suo ruolo e alla sua funzione. Ogni parte, inoltre, dà del suo e riceve dalle altre, per quanto la sua natura recettiva lo consenta.” Plotino

-Da dove nasce l’idea del titolo “Anima Mundi”?

Silvia Idili: Il titolo di questa mostra nasce dal fatto che pensando e osservando i lavori degli artisti presenti in mostra, si riscontra un linguaggio di un codice comune, ibrido, tra rappresentazione figurativa e animale.
Quando ho pensato a questo titolo, DEM è stato subito d’accordo e mi ha detto che esiste anche un film che si intitola “Anima Mundi”, ancora non l’ho visto e credo che la mia curiosità prima o poi mi spingerà a vederlo, perciò a parte le caratteristiche comuni dei lavori con questo concetto, quale titolo migliore per una mostra all’interno di un festival che riguarda il cinema!

DEM: L’idea del titolo arriva da Silvia. Dopo che ci siamo confrontati sui contenuti trattati dai vari artisti presenti in mostra, abbiamo riscontrato che bene o male tutti noi usiamo la Natura come fonte primaria d’ispirazione e abbiamo scelto quello.

-È un concetto che è possibile riscontrare normalmente nel tuo lavoro?

SI: Si, questo concetto si riscontra anche nelle mie opere, dove è presente la geometria, in particolare i solidi platonici, che secondo il concetto di Anima Mundi venivano utilizzati per indicare la vitalità della natura nella sua totalità. Questi ultimi sono uniti ad elementi animali come corna, orecchie o musi di animali che assimilati, formano un unico corpo.

D: Decisamente sì. Di base, oltre ad investigare la Natura stessa, lavoro quasi esclusivamente sul rapporto che esiste/persiste oggi tra l’uomo e la natura, sia nel contemporaneo che nel passato.

L’ “Anima Mundi” si riscontra anche nelle mie opere, dove è presente la geometria, in particolare i solidi platonici, che secondo questo concetto venivano utilizzati per indicare la vitalità della natura nella sua totalità. ” Silvia Idili

Corpo geometrico | Silvia Idili

-Quali sono le opere che porterai in mostra?

SI: I dipinti che esporrò in questa mostra, fanno parte della serie da me intitolata “Corpo geometrico”.

D: Principalmente disegni in bianco e nero fatti a china, sicuramente un’opera che riguarda il fiume Po, poi vedrò se implementare con un quadro, incisioni, disegni a colori e ceramiche. Deciderò nel dettaglio durante l’allestimento.

-E dato che Concorto è un festival di cinema, l’ultimo film che hai visto e che ti è piaciuto tanto tanto.

SI: Guardo film molto spesso, a volte uno al giorno. L’ultimo che ho visto si intitola “Abracadabra”, una commedia spagnola abbastanza grottesca, devo dire che mi è piaciuta ma non tantissimo e se mi chiedi qual è il film che mi è piaciuto tanto tanto, da sempre anche se non l’ho visto proprio ieri ma visto e rivisto più volte, è un film che mi ha consigliato di vedere un mio caro amico artista, il titolo è “Possession”, un film del regista Andrzej Zulawski che presentato in concorso al 34° Festival di Cannes, vinse il premio per la migliore attrice e per la sua eccellente interpretazione come protagonista. Nonostante sia un film del 1981, lo trovo sempre molto contemporaneo, impressionante da vedere!

D: Direi “The Act of Killing” di Joshua Oppenheimer.

Intervista a cura di Virginia Carolfi

La natura ti osserva | DEM

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