a cura di Margherita Fontana | recensioni di Margherita Fontana
Guilty Pleasures è uno spazio libero da limiti e pregiudizi che Concorto dedica alla sessualità, intesa come territorio politico di espressione di sé e di incontro con l’altro. La selezione, che include opere di generi diversi, ambisce a essere specchio di questa complessità. La sessualità infatti, ancor prima di farsi, si racconta: da qui la centralità di storie e voci narranti, siano esse testimonianze autentiche che tessono la trama del documentario o menti che parlano ad alta voce. Queste narrazioni plurime che compongono il mosaico di Guilty Pleasures agiscono come un dispositivo perturbante della quotidianità, rilevandone le trame nascoste, senza rinunciare alla tecnica disorientante per eccellenza, l’ironia. Speriamo che le opere brevi selezionate siano capaci di raccontare in modo tagliente e lontano dagli stereotipi il sesso come esperienza vissuta, come rapporto con la corporeità propria e altrui, come modalità espressiva di pensieri e sentimenti.
I film selezionati
a cura di Margherita Fontana
Furrie, Lucie Grannec, 2022, Francia, 8′
Daniel, Claire van Beek, 2019, Nuova Zelanda, 19′
Mamífera (Mammal), Valeria Alonso, 2023, Spagna, 8′
Os animais mais fofos e engraçados do mundo (The Cutest and Funniest Animals in the World), di Renato Sircilli, 2023, Brasile, 24′
Ur Heinous Habit, Eugene Kolb, 2023, USA, 14′
Blank Narcissus (Passion of the Swamp), Peter Strickland, 2022, Regno Unito e Australia, 12′
Furrie, Lucie Grannec, 2022, Francia, 8′
Nata negli Stati Uniti negli anni ‘80, la comunità Furry riunisce persone, o meglio fursone, che amano identificarsi con animali antropomorfi. Troppo spesso banalizzata come una forma di perversione sessuale, l’identità furry è piuttosto uno spazio di libertà d’espressione in cui molti outsider trovano casa, muovendosi ormai da decenni sul web in chat, forum e community dedicate. Il documentario di Lucie Grannec traspone alcuni materiali trovati online in un’animazione giocosa e brulicante che restituisce un gioioso ritratto dell’erotismo Furrie, raccolto attorno a una comunità accogliente e calorosa.
Daniel, Claire van Beek, 2019, Nuova Zelanda, 19′
Una giovane novizia, ancora troppo presa dalle stimolazioni sensoriali per potersi dedicare definitivamente alla devozione, affronta l’emergere di un forte desiderio per un uomo. In un film che è popolato da numerosi animali, è una grande lucertola, chiaramente simbolo del serpente biblico, a incarnare la sessualità che emerge, incontrollabile. Ambientato nelle campagne neozelandesi, Daniel è film fatto di silenzi e di sguardi, che si tramuta in una messa in scena del peccato originale. Quello a cui assistiamo è un forte conflitto interiore, che non può che trovare una soluzione irrazionale e violenta.
Mamífera (Mammal), Valeria Alonso, 2023, Spagna, 8′
Tratto dal suo romanzo Las heroínas también tienen miedo, di cui è più un condensato che una restituzione, il cortometraggio di Valeria Alonso scava all’interno dei ruoli di genere di una copia eterosessuale in attesa del primo figlio. I due stanno per fare sesso per indurre il parto, quando a interromperli è proprio il futuro che li aspetta: in particolare per lei, la “mammifera”, la prospettiva di essere schiacciata dal suo essere donna, che fa, per esempio, di un suo pelo sul viso un insopportabile inestetismo e che la condanna alla cura (esclusiva) del nascituro. Con un’ironia sagace, che interpella direttamente il pubblico, la commedia di Valeria Alonso mette in scena il celeberrimo slogan del femminismo anni ‘70 “il personale è politico”: quello che si consuma in camera da letto non è solo un banale battibecco, ma uno scontro tra visioni del mondo.
Os animais mais fofos e engraçados do mundo (The Cutest and Funniest Animals in the World), di Renato Sircilli, 2023, Brasile, 24′
Jorge ha settant’anni e lavora come inserviente in un modesto albergo e ha il vizio di registrare con un microfono gli amplessi degli ospiti. Vendere le registrazioni ad Alberto gli garantisce un piccolo reddito extra, ma la relazione tra i due non è semplicemente legata a questo scambio di piaceri. Una sera apparentemente come le altre, dopo un incontro che sembra simile ai tanti che l’hanno preceduto, Jorge e Alberto si scoprono più che semplici amanti attraverso il piacere di altri. Sircilli indaga infatti il piacere che proviene dall’impossessarsi, anche se per un istante, della vita altrui: non sono solo i gemiti a interessare Jorge, ma anche le conversazioni banali, che per il solo fatto di essere rubate, generano curiosità morbosa. Nel momento in cui Jorge e Alberto sono i primi a raccontare facendo tacere il registratore, ecco che forse qualcosa cambia. Os animais mais fofos e engraçados do mundo ritrae con tatto e delicatezza come la quotidianità abbia il potere di trasformare il sesso in intimità.
Ur Heinous Habit, Eugene Kolb, 2023, USA, 14′
Che cosa faresti se ricevessi un’email da un ricattatore che ti informa di aver rubato delle tue riprese che ti ritraggono nell’atto di masturbarti e che ti minaccia di darle ai tuoi colleghi di lavoro? È il dubbio che è sorto al regista di questo corto, quando si è visto recapitare questa ormai nota email di SPAM. L’aneddoto è l’occasione per una riflessione corale sugli usi e costumi legati a questa “orrenda abitudine”, che dice tanto del rapporto che ciascuno di noi e la società in generale hanno con il sesso. Nelle testimonianze, semplici e sincere, degli intervistati “celati” dietro a sagome animate, la masturbazione emerge come un modo antico per conoscere sé stessi o come una scoperta recente ricca di promesse.
Blank Narcissus (Passion of the Swamp), Peter Strickland, 2022, Regno Unito e Australia, 12′
Quanto amore può esserci nel porno o quanto di pornografico può avere l’amore? Blank Narcissus (Passion of the Swamp) di Peter Strickland smonta e rimonta l’erotismo immaginando un commento dell’ex amante ormai anziano del protagonista di un film pornografico underground degli anni ‘70. Esplicitamente ispirato al cult, per un certo periodo erroneamente attribuito a Kenneth Anger, Pink Narcissus di James Bidgood, il dialogo impossibile immaginato da Strickland perturba il dispositivo di eccitamento del porno. In una versione fantasy del mito di Narciso, quello a cui assistiamo è in realtà il lento spegnersi di una storia d’amore e di passione che aveva avuto il potere di trasformare un ordinario appartamento in un set tanto kitsch, quanto immaginifico. In un gioco di spaesamento dello spettatore, che si ritrova ogni minuto che passa sempre più avviluppato nello stagno di Narciso.
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