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Terzo giorno di Concorto, ormai lanciato come la locomotiva del Dottor Zhivago verso meravigliosi orizzonti cinematografici.
Iniziamo alle 18 in serra a Palazzo Ghizzoni Nasalli con una prima selezione di film in concorso nella sezione BORDERS: Meryem, Beauty of a Stateless Mind, No Man’s Land e Milles Autres Raisons (qui le recensioni).
La serata a Parco Raggio (inizio come sempre alle 21) prosegue con un altro film BORDERS, ovvero l’animazione 489 Years di Hayoun Kwon. Il concorso ufficiale inizia subito dopo con Néboa, intenso film d’esordio della giovane regista spagnola Claudia Costafreda e prosegue con Stone on Stone di Mohsen Serjian e Marzieh Hakim, perfetto paradigma del Nuovo Cinema Iraniano che in otto minuti affronta magistralmente il tema della pena di morte sharaitica per adulterio. Ci spostiamo poi negli Stati Uniti con Across My Land di Fiona Godivier, il ritratto di una famiglia americana che vive in Arizona, vicino al confine con il Messico (il corto è prodotto da niente popò di meno che Joaquin Phoenix), e sconfiniamo poi nelle Filippine per Fatima Marie Torres and the Invasion of Space Shuttle Pinas 25 di Carlo Francisco Manatad, un mix assurdo e visionario che combina crudo realismo e fantascienza. Stella di Massimiliano D’Epiro ci riporta in Italia e in 8 minuti racconta l’angoscia che un ristorante può vivere nel tentativo di ottenere l’ambitissima Stella Michelin, il tutto con un cast di primo livello composto da Fausto Maria Sciarappa, Violante Placido e Pierpaolo Capovilla del Teatro degli Orrori.
La tripletta finale vede The Dark Of Night, girato dalla celebre Robin Wright (i fan di House of Cards apprezzeranno), Railment di Shunsaku Hayashi, animazione che riflette su sovrappopolazione, ultramodernità e isolamento, e Kukista ja mehiläisistä di J.J. Vanhanen, una piacevolissima commedia finlandese.
La strada della cinefilia vi porterà poi nello Spazio Serra per una prima selezione di film appartenenti al Focus Argentina (qui le recensioni), mentre la strada danzereccia vi accompagnerà nel boschetto in cui i vinili delle Fufies and the Rubbish vi accompagneranno fino a notte fonda.
Dulcis in fundo, una intervista alla regista Sofìa Géldrez autrice del cortometraggio Elle, la maison et le chat e le recensioni dei film in concorso!

Néboa – Claudia Costafreda
Visto da Carlotta Magistris

Bellissimi primi piani e ambientazioni cupe e maestose dominano esteticamente Néboa, cortometraggio spagnolo di Claudia Costafreda presentato in anteprima internazionale a Concorto 2017. Ed è proprio questa fotografia solenne e tesa a catturare i dettagli e a creare un legame di intimità fra lo spettatore e la storia introspettiva di Telma, una donna che torna a riportare alla propria famiglia il cane del padre, morto da poco, la cui presenza le genera un’inquietudine costante. I paesaggi naturalistici sembrano riflettere l’emotività della protagonista, attraversata da un senso di nostalgia e malinconia che si disegna con sorprendente intensità sul volto di Nieve de Medina, che con la sua interpretazione regge tutta l’atmosfera
della pellicola, un lavoro che per essere il primo di questa giovane regista si rivela di una sorprendente maturità.

Stone on Stone – Mohsen Serjian e Marzieh Hakim
Visto da Yorgos Kostianis

I cineasti Iraniani si enumerano tra i più prolifici e influenti nel mondo del cinema di oggi. Le loro opere sono soprattutto influenzate da una complessa miscela di fattori geopolitici, storici ed estetici che hanno forgiato il loro stile registico. Un paradigma eccellente di questo Nuovo Cinema Iraniano è Stone on Stone di Mohsen Serajian. Un cortometraggio di, all’incirca, 7 minuti che affronta la crudeltà della pena di morte sharaitica per l’adulterio. Il film si svolge interamente in un’auto. Una donna adultera viene condotta, a sua insaputa, al “patibolo” da un amico di suo marito, che è stato incaricato di ucciderla. Durante questo viaggio in macchina, i due iniziano a discorrere e a confrontare i loro punti di vista e i loro motivi, in un tentativo di mettersi uno nei panni dell’altro, chiedendosi, quasi tacitamente, a vicenda cosa dovrebbero fare. Con ogni minuto che passa l’atmosfera del film diventa sempre più tesa, immersa in un impeccabile e grintoso bianco e nero. Verso gli ultimi minuti del film s’intravede una possibilità di salvezza, un tenue raggio di speranza. Un raggio che, malauguratamente, è destinato a estinguersi dall’inclemente e spietata realtà che viene riflessa nello specchietto retrovisore dell’auto.

Across My Land – Fiona Godivier
Visto da Silvia Alberti

In concorso a Cannes 2017 nella sezione cortometraggi e prodotto da Joaquin Phoenix, Across My Land affronta l’attualissimo problema delle barriere. Viene delineato dalla regista Fiona Godiver il ritratto di una semplice famiglia americana, che vive lungo il confine con il Messico, in Arizona (il così detto “Muro di Tijuana” oppure per i Messicani “Muro della Vergogna). Una sera, mentre la madre guarda la tv con la figlia, il padre e il figlio prendono il loro fucile per un giro di guardia lungo il muro di confine. Il muro è stato eretto con lo scopo di prevenire e contrastare il fenomeno dell’immigrazione illegale. Perciò il padre educa il figlio alla dura legge delle armi: alcuni problemi si possono risolvere solo imbracciando la giusta dose di violenza. A volte invece può succedere che la stessa barriera rispedisca i colpi: un effetto boomerang imprevisto. Allora dove è giusto porre il confine tra buono e cattivo?

Fatima Marie Torres and the Invasion of Space Shuttle Pinas 25 – Carlo Francisco Manatad
Visto da Margherita Fontana

Fatima Maria Torres è una donna di mezza età che vive insieme al marito in un sobborgo di una grande città delle Filippine. La quotidianità ripete sé stessa silenziosamente fino al giorno del primo lancio di uno space-shuttle dall’arcipelago: nello stesso momento la vita della donna è messa in subbuglio da un’infatuazione per un giovane ragazzo. Due realtà egualmente dirompenti sconvolgono gli equilibri della vita ordinaria. Il cortometraggio di Carlo Francisco Manatad combina, attraverso un vivace cromatismo, realismo e fantascienza, squallore urbano e tecnologia spaziale in un mix assurdo e visionario.

Stella – Massimiliano d’Epiro
Visto da Elena Saltarelli

Il mondo dell’alta ristorazione è risaputo essere una dimensione estremamente competitiva, e talvolta crudele. Questo cortometraggio di 15 minuti, diretto da Massimiliano D’Epiro, racconta la storia nevrotica di uno chef che si trova a dover attendere la visita di un ispettore della ben nota guida Michelin. Stella gioca intrecciando il dramma personale con quello lavorativo, facendo leva sulle paure e sui segreti dei personaggi, immersi in un’ambientazione fredda e tagliente. Inquadrature pulite e dinamiche e un sapiente uso della colonna sonora riescono a conquistare l’interesse dello spettatore, che non può fare altro che attendere il momento della catarsi, positiva o negativa che sia, ma liberatoria. Nel cast Fausto Maria Sciarappa, Violante Placido e Pierpaolo Capovilla del Teatro degli Orrori.

The Dark Of Night – Robin Wright
Visto da Carlotta Magistris

Un’atmosfera nostalgica di un certo cinema noir americano pervade tutta la durata di The Dark of Night, anteprima italiana a Concorto 2017, primo cortometraggio diretto da Robin Wright, che dopo aver recitato sul set di film come Forrest Gump e aver diretto varie puntate di House of Cards, uno dei punti cardine della serialità televisiva contemporanea, si cimenta con il vintage di questi sette minuti, con uno splendido bianco e nero e il volto di Leslie Bibbs, eroina classica della situazione, evidenziato in tutta la sua bellezza. Unendo l’evidente richiamo ad un’estetica iconica anni 40 ad un gusto contemporaneo, che non si esime da un bacio saffico entro i primi tre minuti e scene di uccisioni vagamente cruente, il film scorre con leggerezza e semplicità.

Railment – Shunsaku Hayashi
Visto da Elena Saltarelli

Il popolo asiatico è sensibile alla solitudine urbana, come fonte di ispirazione e come pattern culturale e antropologico. In questo breve cortometraggio animato, la chiave di volta è il paradosso che si instaura nella stretta correlazione tra sovrappopolazione, ultramodernità e isolamento. Con un tratto che strizza l’occhio alle figurine doloranti e alle atmosfere schieliane e con un parallelo tematico che vede l’identificazione con il non-luogo magistralmente concretizzato da Calvino nelle sue Città Invisibili, Railment è il percorso infinito e senza meta dello sciame umano, in cui le capacità cognitive ed emozionali individuali vengono schiacciate dalle ruote sferraglianti della ferrovia. “Anche a Raissa, città triste, corre un filo invisibile che allaccia un essere vivente a un altro e si disfa, […] cosicché in ogni secondo la città infelice contiene una città felice che nemmeno sa d’esistere.”

Kukista ja mehiläisistä – J.J. Vanhanen
Visto da Margherita Fontana

La campagna deserta e innevata della Finlandia è l’ambientazione di questa brillante commedia diretta dal giovane regista J.J. Vanhanen. Il giorno del suo sedicesimo compleanno un ragazzo deve correre in farmacia col padre per rimediare a un piccolo “incidente” avvenuto con la sua ragazza. Una serie di contrattempi ed equivoci accompagnano il pubblico fino alla riconciliazione conclusiva. Nel cortometraggio con il quale si è diplomato, Vanhanen si serve con intelligenza e sensibilità di situazioni classicamente comiche. Sullo sfondo, il paesaggio suggestivo del suo paese natale valorizzato da un uso sapiente del campo lungo.