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a cura di Carlotta Magistris

La musica fa da sempre parte dell’anima dell’essere umano: come rifugio intimo interiore o come danza collettiva, come liberazione ed emancipazione personale e sociale ha storicamente occupato uno spazio fondamentale nello sviluppo di un’identità. Fare musica, vivere la musica è un sottofondo irrinunciabile che porta alla luce gioie, dolori e sentimenti offuscati che prendono forma creando storie di vita da raccontare. Da narrazioni di stampo coming of age dove la musica gioca un ruolo di primo piano nell’affermazione di sé, a espressioni musicali con la potenza dell’evoluzione di un’identità culturale, la selezione tematica di Music Riot si focalizza sulla densità di questi rapporti musica-persone, a cavallo di paesi ed epoche storiche e sociali, riflettendo sulla sua potenza comunicativa e la capacità di creare macro e micro universi di emancipazione da sé stessi, gli altri e la propria quotidiana realtà.
In collaborazione con Seeyousound International Music Festival.

I film selezionati 

a cura di Carlotta Magistris

Former Cult Member Hears Music For The First Time, Kristoffer Borgli, Usa, 2019
Journey Through A Body, Camille Degeye, France, 2019
Lonely Souls (Strange Love), Taz Tron Delix, Uk, 2017
Rise, Barbara Wagner, Benjamin De Burca, Canada / Brazil, 2019
Trapped In The City, David Verbeek, Netherlands / China, 2018
Zombies, Baloji, Belgium / Democratic Republic Of Congo, 2019

Videoclip – Seeyousound
DANCERS, Rick Farin, UK, 2019 – Official music video for “Dancers” by Plaid
LA CHANSON (The Song), Tiphaine Raffier, France, 2018
LONLEY FEELINGS, Simon Schmitt, France, 2019 – Official music video for “Lonely Feelings” by Love Supreme
QUARANTINE, Astrid Goldsmith, UK, 2018
MOTHER, Ben Strebel, UK, 2019 – Official music video for “Mother” by The Hour

FORMER CULT MEMBERS HEARS MUSIC FROM THE FIRST TIME – Kristoffer Borgli
La brillante forma cinematografica del mockumentary qui viene utilizzata per una sorta di elegia alla potenza e alla bellezza della musica attraverso l’immagine di una donna traumatizzata in un ambiente rarefatto e alienato che sente un suono musicale per la prima volta nella sua vita.

JOURNEY THROUGH A BODY – Camille Degeye
Una regia intima in un claustrofobico appartamento parigino proietta mezz’ora di immersione nella vita alienata e rarefatta di un artista in piena demolizione di sè indagata a causa di un’infortunio da un’assistente sociale che compare in questo marasma esistenziale per rimettere insieme vaghi pezzi di vissuto e di vivente per lo spettatore. Pallido, personale, umano.

STRANGELOVE – LONELY SOULS (regia di Taz Tron Delix)
Immagini lo-fi, camere a mano ed effetti ottici uniti nell’estetica evocativa di Taz Tron Delix per un video musicale che esce dai parametri e diventa videoarte frammentata in un gioco sinestetico di suoni e colori.

RISE – Barbara Wagner, Benjamin de Burca
Nel film sperimentale del duo Wagner de Burca, negli spazi pubblici della metropolitana di Toronto un gruppo di poeti, rapper e musicisti appartenenti al collettivo R.I.S.E, composto principalmente da immigrati caraibici, perpetrano la loro visione performativa di un agit-prop apolitico e contemporaneo.

TRAPPED IN THE CITY OF A THOUSANDS MOUNTAINS – David Verbeek
La macchina da presa visionaria di David Verbeek penetra nei sobborghi della città cinese di Chongqing, dove i rapper della scena attuale vivono il conflitto fra la censura sempre più pesante inflitta dallo stato a cui appartengono e il significato del genere musicale in cui si contestualizzano, quello della denuncia sociale e personale di una condizione da sovvertire, in un continuo bilico fra ciò che può e non può diventare espressione.

ZOMBIES – Baloji
Baloji esplora con la sua regia sperimentale due facce estetiche della autoisolazione che la società contemporanea si infligge a causa dell’implemento sovrastante della tecnologia: da un club notturno con la luce digitale che sovrasta quella dei neon a una strada in pieno giorno, una tecnologia carnale che ingloba troppo del nostro esistere come individui e restituisce troppo poco.

VIDEOCLIP – SEEYOUSOUND

DANCERS – Rock Farin, Claire Cochran
Giochi visuali ispirati alla durevolezza della plastica, che prende vita antropomorfa in una danza paradossale.

LA CHANSON – Tiphaine Raffier
In una strana città rarefatta, tre amiche d’infanzia mai separate condividono un obiettivo comune: creare insieme un contest di sosia. Poi arriva l’individualismo di Pauline, che la porta a una ricerca personale nella scrittura delle proprie canzoni, e la magia dei giochi d’infanzia vacilla.

LOVE SUPREME (LONELY FEELINGS)  – Simon Schmitt
Spazi, colori freddi, una caduta infinita. Un letto bianco gigante, un soffitto basso, primi piani e lacrime. Sentimenti di solitudine.

QUARANTINE – Astrid Goldsmith
Un delizioso stop-motion ambientato in una piccola città costiera inglese dove un gruppo di tassi all’ombra di una struttura che ospita animali quarantenati vive la propria vita e le proprie tradizioni folkloristiche cercando di ignorare gli strani suoni prossimi a loro fino a quando il dramma irrompe. Un quarto d’ora animato da post quarantena.

MOTHER – Ben Strebel
Bianco e nero, interni claustrofobici e volti celati in un rallenty che dissimula una violenza competitiva.

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