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Eh sì, siamo al penultimo giorno di #Concorto2021; abbastanza incredibile, dobbiamo ammetterlo, ma per fortuna c’è ancora molta carne al fuoco.

Alle 17 a XNL il talk Da Terror Molins a Deep Night: il cinema horror-fantastico nel cortometraggio; ore 18 seconda e ultima parte del focus After Babel dedicato alle mille forme del linguaggio umano.

Ore 20.15 relax nel parco e ore 21 inizio proiezione dei film in concorso; alle 22.30 la straordinaria sonorizzazione live di The Shape of Things to Come a cura di Effetto Brama in collaborazione con Home Movies.

Doppio appuntamento in serra: ore 23.30 seconda parte del focus Guilty Pleasures e ore 00.15 i corti di Terror Molins.

A dopo!

Simone est partie – Mathilde Chavanne
Visto da Carlotta Magistris

Nei cupi interni di fredde camere da letto un gruppo di attori performano assumendo a rotazione le parti dei nonni della regista, ripercorrendo vari momenti dell’ultimo periodo della loro vita insieme. Lì, si intrecciano con un retrogusto catartico alcuni momenti che hanno segnato quella lenta fine e i suoi temi: la perdita della memoria, la perdita della potenza del corpo, il rimpianto del passato e la paura della morte.

Imuhira – Biraba Myriam
Visto da Vanessa Mangiavacca

Il Rwanda ha la più alta percentuale di donne in parlamento ed è sesto in classifica tra i paesi che hanno ridotto il divario di genere secondo il World Economic Forum. Questo sorprendente progresso sociale non cancella il pensiero sessista radicato che si nasconde nei meandri intimi del nido familiare: Imuhira significa casa ed è proprio quella che sta cercando la protagonista del film, una casa sì fisica ma allo stesso tempo una culla in cui trovare conforto dopo essere fuggita a causa delle violenze subite dal marito. Un paesaggio puro e incontaminato fa da sfondo alla delicata vicenda raccontata dalla regista Myriam Birara, silenzioso ma potente atto di denuncia verso meccanismi così radicati da coinvolgere le stesse dolorose logiche materne.

No leaders please – Joan Gratz
Visto da Sofia Brugali

Invent yourself and then reinvent yourself/ change your tone and shape so often that they can/ never/ categorize you.

Poesia, cinema, scultura e pittura s’incontrano, complementano, cambiano nell’ultima opera di Joan Gratz, già vincitrice di un Oscar con il suo Mona Lisa Descending a Staircase (1992). No Leaders Please (2020) raccoglie l’eredità artistica del suo predecessore, ma l’arricchisce con la narrazione poetica. Le parole della famosa poesia di Charles Bukowski, da cui il cortometraggio trae il proprio nome, accompagnano il plastico comporsi e ricomporsi di opere ispirate ad artisti originale quali Basquiat, Henning, Banksy, Ai Weiwei. La scelta non è casuale: la poesia è un inno all’indipendenza, un invito alla non-conformità; la regista coglie l’appello del poeta, reinventando la poesia attraverso il medium cinematografico.

Seste (Soeurs) – Katarina Rešek
Visto da Vanessa Mangiavacca

Regola numero dieci: sorelle. Basterebbe una parola – il titolo stesso del film – per parlare dell’energia che da forza al cortometraggio sloveno di Katarina Resek Kukla. Il giuramento che si sono fatte tre amiche poco più che adolescenti, tre “virđinas” (vergini giurate), si trasforma in una forma di resistenza e rigetto verso i comportamenti patriarcali e conservatori dei giovani ragazzi sloveni. Nei vestiti larghi, nel nascondere il loro seno, negli zigomi tesi e i modi di fare maschili le tre ragazze cercano un modo per liberarsi da quei meccanismi e proteggersi dalle continue violenze verbali e fisiche che sono costrette a subire: c’è una serie di regole da seguire, unico modo per distinguersi da tutte coloro che non hanno il coraggio di opporsi e ribellarsi. Dieci comandamenti che divengono quasi una dichiarazione di guerra al genere maschile: una storia di eroine, di amiche e ragazze capaci di condurre un instancabile lotta che trova nelle sfumature della solidarietà famminile la sua sola salvezza.